UN TRISTE ANNIVERSARIO
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UN TRISTE ANNIVERSARIO

12 novembre 2018 moriva A Los Angeles Stan Lee, pochi mesi dopo che sua moglie Joan l’aveva preceduto.  Terzo anniversario
della sua scomparsa, di lui rimane la memoria della sua genialità.
Stan rivoluzionò il fumetto mondiale, agendo soprattutto sui Super Eroi.
Sino all’inizio degli anni ‘60 Superman e Batman erano considerati i top, ma l’avvento di Stan alla guida della Marvel sovvertì concetti ormai logori. Per prima cosa riportò in vita i vecchi eroi della Timely  (che poi si trasformò in Marvel) quali Sub-Mariner, e tanti altri, ma più importante di tutti fu 
resuscitare Capitan America, dando loro una nuova impostazione per poi partire, assieme a Jack Kirby con la nuova produzione.
Nacquero così i Fantastici Quattro, l’Incredibile Hulk, Thor, Doctor Strange ma soprattutto Spiderman, l’Uomo Ragno che divenne subito un best seller.
Stan divenne l’uomo immagine della casa editrice girando in tutto il mondo dove erano arrivati i suoi super eroi.
Nel 1972 Stan decise di passare la mano ad altri nel creare storie, lasciando la direzione della Marvel ai suoi allievi.
Ci fu un forte abbassamento delle vendite non solo negli Usa ma in tutto il mondo, fu richiamato dagli azionisti per rivestire la carica di supervisore. Chi scrive è stato il primo a portare i fumetti Marvel di Stan Lee in Italia, fu una manovra di alto prestigio e grande successo commerciale.
Ho conosciuto Stan e Joan a Los Angeles dove ero sempre loro ospite. Era una coppia molto affiatata anche dopo parecchi anni di matrimonio.
Lei inglese, lui americano solido e convinto si sposarono pochi mesi dopo essersi conosciuti.
Io preferisco ricordare Stan e sua moglie in quegli anni ruggenti, quando andavo a Los Angeles passavamo la serata nei ristoranti
più alla moda del momento e, verso la fine della cena, aiutati anche dai vini californiani che sono di tutto rispetto, imbeccati dalla voce da soprano di Joan, ci mettevamo a cantare tutti e tre dei brani dei musical più famosi di Broadway.
Spettacolo insolito in America, ma invece di zittirci ricevevamo grossi applausi.

Quegli applausi ora sono tutti per Stan e Joan.

Max Bunker

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